L’Earth Overshoot Day segna la data in cui la domanda di risorse ecologiche dell’umanità supera ciò che la Terra può rigenerare in quell’anno. Nel 2021, cade il 29 luglio. In altre parole, dopo appena sette mesi abbiamo già bruciato tutte le risorse rinnovabili del Pianeta e stiamo creando un “debito ecologico”.
Ogni anno che passa, si anticipa il giorno dell’Overshoot. Nel 1970, cadeva il 30 dicembre. Da allora, inesorabilmente il giorno in cui viene superato il limite arriva sempre prima. Il 2020 ha rappresentato una delle rare eccezioni. Il giorno del sovrasfruttamento era arrivato più tardi del solito, ovvero il 22 agosto (nel 2019 era stato il 29 luglio) e la causa è stata, naturalmente, la pandemia, che ha rallentato l’intera economia globale.
Come si misura l’Earth Overshoot day
Proprio come un estratto conto bancario traccia le entrate e le uscite, ogni anno il Global Footprint Network misura la domanda della popolazione e la confronta con l’offerta di risorse e servizi da parte degli ecosistemi. Questi calcoli servono poi come base per calcolare l’Earth Overshoot Day.
Dal lato dell’offerta, la biocapacità di una città, di uno stato o di una nazione rappresenta la superficie di terra e di mare biologicamente produttiva, compresi i terreni forestali, i pascoli, i terreni coltivati, le zone di pesca e le aree edificate.
Dal lato della domanda, l’impronta ecologica misura la richiesta di una popolazione in termini di prodotti alimentari e fibre a base vegetale, bestiame e prodotti ittici, legname e altri prodotti forestali, spazio per le infrastrutture urbane e dimensioni forestali utili ad assorbire le sue emissioni di anidride carbonica da combustibili fossili.
Chi consuma di più?
Non sorprende che i paesi con un reddito più alto e mancanza di materie prime siano anche i principali consumatori di risorse: il 14% della popolazione mondiale sfrutta il 52% delle risorse disponibili. Se ogni abitante terrestre adottasse questo stile di vita, il rischio sarebbe quello di passare dall’attuale 173% di consumo di risorse (ci comportiamo come se avessimo 1,7 pianeti!) al 367% di biocapacità globale sfruttata all’anno.
Molti Overshoot Day 2021 delle singole nazioni sono stati superati ben prima di oggi. In Italia, per esempio, è stato il 13 maggio, in anticipo di un giorno rispetto all’anno precedente, nonostante gli effetti della pandemia.
#MoveTheDate
Il Global Footprint Network ci esorta tuttavia a non considerare l’attuale trend necessariamente come il nostro destino. Esistono diverse soluzioni per guidare il nostro sviluppo verso la sostenibilità. Tagliare lo spreco di cibo a livello globale del 50% ad esempio permetterebbe di spostare all’indietro l’Overshoot day di 13 giorni. Adottare le tecnologie sostenibili già disponibili sul mercato per edifici, processi industriali e produzione di energia elettrica potrebbe spostare l’Overshoot Day di almeno 21 giorni, senza alcuna perdita di produttività o comfort. Se riuscissimo a tagliare il 50% delle emissioni di anidride carbonica, il giorno del debito con la Terra cadrebbe addirittura 3 mesi dopo.
In attesa della COP26, il più grande vertice internazionale sul cambiamento climatico che si terrà a Glasgow dal 9 al 20 novembre 2020 e riunirà oltre 30.000 delegati (tra cui Capi di Stato, esperti climatici e attivisti), per 100 giorni dall’Earth Overshoot Day 2021 il Global Footprint Network, presenterà sul proprio sito le molte soluzioni già attuate in vari paesi del mondo, per convincerci a sostituire le pratiche business as usual che ormai non possiamo più permetterci!
Fonti: