Un passo verso la sostenibilità: il progetto della cooperativa Mancasale 

La Cooperativa Case Popolari di Mancasale e Coviolo (CCPMC), realtà storica di Reggio Emilia che dispone di oltre 60 spazi tra alloggi, negozi e uffici sul territorio, si distingue per l’impegno nella promozione di un’abitazione sostenibile e partecipata. 

Attraverso il bando promosso dal progetto SKI.F.T. per supportare la transizione verde delle micro e piccole imprese dell’economia sociale, la cooperativa ha avviato un percorso formativo rivolto sia al Consiglio di amministrazione sia ai soci abitanti. 

Il percorso, focalizzato sui temi della sostenibilità secondo le linee guida ESG e l’Agenda 2030 europea, ha previsto diverse azioni specifiche: 

  • Formazione sui fondamenti delle politiche ESG (Environmental, Social e Governance). 
  • Valutazione partecipata finalizzata alla redazione di un quadro sintetico dello stato ESG della cooperativa. 
  • Partecipazione ad un workshop per condividere i risultati del monitoraggio, raccogliere idee e stimolare la proposta di iniziative migliorative. 
  • Campagna comunicativa, sviluppata attraverso diversi strumenti e canali sia tradizionali che digitali, per illustrare le attività svolte e offrire maggiore consapevolezza ai soci sui temi della sostenibilità. 

Tali iniziative hanno posto le basi per la redazione del primo Bilancio di Sostenibilità della Cooperativa Mancasale, previsto nei prossimi mesi, come naturale evoluzione del percorso intrapreso. 

I consulenti di progetto, iscritti nel Registro dei Fornitori di SKI.F.T, che hanno lavorato con lacooperativa per l’implementazione delle attività sono: Ambiente Lavoro e Salute – cooperativa di servizi e AgM srl – agenzia di comunicazione. 

Il progetto è stato finanziato da Legacoop Emilia-Romagna con un contributo pari a 6.700 € e supportato di Demetra Formazione. 

Fonte: Bando SKI.F.T. – CCPMC 

Le opinioni e i punti di vista espressi in questo documento sono solo quelli dell’autore o degli autori e non riflettono necessariamente quelli dell’Unione Europea o dell’EISMEA. Né l’Unione Europea né l’EISMEA possono essere ritenute responsabili per essi.  

Scritto il

1 Agosto 2025

da

Be Sustainable