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La rapida crescita delle aree urbane genera molte sfide, tra cui l’inquinamento atmosferico e la necessità di più servizi di base e infrastrutture. L’obiettivo 11 (Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, flessibili e sostenibili) mira a ridurre gli impatti negativi delle città, e promuovere i centri urbani come luoghi di lavoro e prosperità, e che allo stesso tempo non danneggino il territorio e le risorse. Le sfide poste dall’ambiente urbano includono il traffico, la mancanza di fondi per fornire i servizi di base, la scarsità di alloggi adeguati, il degrado delle infrastrutture. 

Il raggiungimento di questo obiettivo richiede forme più inclusive e sostenibili di urbanizzazione, basate in particolare su un approccio partecipativo, integrato e sostenibile alla pianificazione urbana. Inoltre, il Goal 11 mira a garantire l’accesso universale a spazi verdi e pubblici sicuri e inclusivi, soprattutto per le donne e i bambini, gli anziani e le persone con disabilità, e di fornire l’accesso ai sistemi di trasporto sicuri e convenienti. 

Le cooperative possono contribuire a rendere le città e gli insediamenti umani più sicuri, più inclusivi e più resistenti agli impatti del cambiamento climatico. Il contributo delle cooperative al Goal 11 nella regione Emilia-Romagna lo riscontriamo in diversi settori 

Le cooperative edilizie e di abitanti ad esempio, offrono alloggi sicuri e a prezzi accessibili per cittadini che partecipano alla gestione della proprietà attraverso la struttura di governance democratica che tutte le cooperative sostengono. Inoltre, le cooperative di abitanti sono impegnate in progetti di rigenerazione urbana, riqualificazione energetica, housing sociale e altre attività volte a valorizzare la comunità, spesso in sinergia con la cooperazione sociale. Alcuni esempi eccellenti sono Abitcoop, e la Coop Edificatrice Giuseppe Dozza, cooperative di abitazione che promuovono lo sviluppo sostenibile nell’edilizia attraverso l’efficienza energetica e il rispetto dell’ambiente; oppure Andria, cooperativa di abitanti che nel 2014 ha ricevuto una menzione d’onore all’ European Responsible Housing Award come best practice di housing sociale (leggi di più qui).

Parlando di valorizzazione della comunità, non si può non menzionare le cooperative di comunità, un modello che crea sinergia e coesione, mettendo a sistema le attività di cittadini, imprese, associazioni e istituzioni rispondendo così ad esigenze plurime. Tale forma cooperativa si sviluppa principalmente in contesti territoriali montani, con difficoltà di accesso ai servizi o con problemi di coesione sociale come le più note Cooperative Valle dei Cavalieri Briganti di Cerreto, ma negli ultimi anni è approdata al contesto urbano, aiutando a riscoprire la dimensione del vicinato e del quartiere, e consentendo di realizzare la produzione di beni e servizi direttamente fruiti dalla comunità, come energia sostenibile o la cura alla persona. Ne sono esempio la Cooperativa Impossibile di Reggio Emilia, e OLTREfood di Parma. La prima punta a coinvolgere i residenti per rinforzare il tessuto sociale proponendo attività educative e ricreative rivolte ai giovani e iniziative che tengono conto della realtà multietnica del territorio; la seconda è un negozio cooperativo e di comunità che vuole essere un punto di aggregazione territoriale per sostenere i fornitori locali e promuovere una cultura alimentare di prossimità, etica, equa e sostenibile. 

La cooperazione sociale gioca un ruolo importante nella valorizzazione delle comunità in cui opera. Infatti, molte cooperative sociali, oltre a rappresentare un baluardo di assistenza ed inclusione lavorativa per categorie deboli e svantaggiate, contribuiscono alla pulizia delle aree urbane tramite servizi di raccolta e riciclaggio dei rifiuti e manutenzione degli spazi verdi. Alcuni esempi di eccellenza sul nostro territorio sono La Città Verde, cooperativa sociale di inserimento lavorativo che svolge attività di cura del verde, gestione arredo urbano, gestione e trattamento rifiuti oltre a servizi socioeducativi, di agricoltura sociale, e di autofficina e il consorzio Formula Ambiente, che nell’area romagnola offre servizi di gestione dei rifiuti e manutenzione e realizzazione di aree verdi pubbliche e private. 

Ulteriore esempio di gestione sostenibile del patrimonio urbano e naturale è costituito da Avola Coop che svolge attività di progettazione, realizzazione e manutenzione di aree verdi, ingegneria naturalistica, della riforestazione e riqualificazione ambientale, nonché in ambiti correlati quali, ad esempio, arredi, parchi gioco, pavimentazioni per la viabilità pedonale e carrabile e impianti sportivi. 

Le cooperative di trasporto e di taxi contribuiscono a migliorare la mobilità urbana per i lavoratori pendolari, gli anziani e le persone con disabilità. Co.Ta.Bo rappresenta sicuramente l’esempio più lampante di cooperativa di taxi. Attiva da ormai 53 anni sul territorio bolognese, è la più grande cooperativa di tassisti della regione, e punta sempre di più sull’impegno ad elevare l’attuale quota di veicoli eco compatibili a metano, ibridi ed elettrici. Un altro esempio eccellente è Cosepuri società cooperativa bolognese attiva da quasi 50 anni nel settore trasporti, che da due anni è parte di Omnibus, consorzio pubblico-privato che gestisce Corrente, servizio di car-sharing elettrico che sta riscuotendo ottimi riscontri in termini di utenza in quanto collega punti nevralgici e strategici delle città di Bologna, e recentemente di Ferrara. 

Molte cooperative di lavoro e servizi e le cooperative sociali contribuiscono a salvaguardare il patrimonio naturale e culturale delle loro comunità partecipando al turismo sostenibile e nella riqualificazione urbana e sociale. Ne sono un esempio le cooperative aderenti a CulTurMedia, settore di Legacoop dedicato a cultura, turismo e comunicazione e alla Associazione Italiana Turismo Responsabile. Tra di loro, Atlantide, che offre soluzioni di progetto e operative per la didattica ambientale e nella gestione dei siti di interesse naturalistico, paesaggistico e storico/culturale e la giovane Fairbnb.coop, un movimento costituitosi cooperativa nel 2018 che cerca di creare una un’alternativa alle piattaforme di home-sharing esistenti, e punta a restituire alla comunità parte del ricavato investendo in progetti di rilievo sociale. 

Il contributo delle cooperative al perseguimento del Goal 11 per rendere le città luoghi di lavoro e di vita accoglienti e inclusivi è un impegno a 360 gradi, volto a riqualificare il tessuto urbano sia dal punto di vista sociale che dei servizi sempre con attenzione all’impatto ambientale, mantenendo radici storiche ben salde ma puntando sempre di più sull’innovazione. 

Fonti: 
Fondazione Innovazione Urbana

Legacoop Abitanti

COPAC