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Be Sustainable è alla ricerca di nuove proposte e iniziative lanciate dai giovani, i quali sono sempre più sensibili ai temi dell’Agenda 2030 e si muovono responsabilmente per diffondere la cultura della sostenibilità. Abbiamo intervistato un giovane ventenne catanese Gabriele Mirabile con il suo progetto United Music For Charity’. Si tratta di un album composto da 17 tracce di musica elettronica per contribuire a raggiungere il traguardo dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

 

  1. Come è nato il tuo progetto?

L’idea di United è nata durante un pomeriggio di agosto. Stavo navigando su Facebook quando ho visto il post di un amico che aveva deciso di raccogliere fondi per il suo compleanno attraverso la funzione apposita introdotta dal social network. In un primo momento ho pensato di poter fare lo stesso per il mio compleanno, poiché ho sempre tenuto particolarmente alla beneficenza. Riflettendoci, ho però capito che potevo fare di più, ed è proprio in quel momento che è nata l’idea di poter rendere la musica, la mia passione più grande, un mezzo per raggiungere i miei obiettivi.
Ho deciso di lanciare l’iniziativa nonostante i dubbi e le incertezze: creare un album musicale composto da artisti provenienti da tutto il mondo, basato sugli obiettivi sostenibili globali, destinando i ricavati in beneficenza.

 

  1. E’ stato facile coinvolgere altri giovani nel tuo progetto?

Purtroppo no, non è stato facile, soprattutto nelle fasi iniziali del progetto. I giovani sono generalmente molto disponibili e versatili all’innovazione, ma anche pieni di impegni e di preoccupazioni per il futuro. In questa corsa verso il raggiungimento dei propri obiettivi non è sempre facile impegnarsi per una iniziativa di solidarietà. All’inizio ho contattato artisti emergenti e più vicini al mio network. Dovevo coinvolgerne un numero tale da poter realizzare un album contenente 17 brani, uno per ogni obiettivo sostenibile globale. La maggior parte, però, rifiutò di impegnarsi. L’interesse di molti erano le visualizzazioni e i guadagni. Inaspettatamente furono artisti più conosciuti nella scena ad accettare,  rimanendo nel progetto fino alla fine.

 

  1. Quale è stato il valore aggiunto di collaborare con altri giovani?

Collaborare con i giovani è fantastico, sono pieni di idee e di voglia di fare. Sono pronti a mettersi in gioco e a sfidare se stessi. Il valore aggiunto di aver collaborato con dei giovani come me è stato sicuramente quello di aver creato un ottimo rapporto d’amicizia, prima che lavorativo. Aspetto fondamentale per un progetto come United. Quando si lavora in sintonia si ottengono sempre risultati nettamente migliori rispetto a quando si lavora con distacco e senza un punto di vista comune.

 

  1. Avete già individuato i progetti che andrete a sostenere con la vostra iniziativa?

Abbiamo deciso di destinare i fondi ogni anno ad un’associazione diversa. Lo scorso anno abbiamo donato ad UNICEF. Vi è molta trasparenza nella raccolta dei fondi: chi è interessato ad acquistare l’album o soltanto a fare beneficenza, può farlo liberamente e in totale sicurezza.

 

  1. Dalla tua esperienza, c’è consapevolezza nelle giovani generazioni sull’Agenda 2030?

I giovani sono molto sensibili alle tematiche globali e sempre più consapevoli dell’importanza dell’intervenire a sostegno del nostro pianeta. Ne abbiamo tanti esempi. Tuttavia sono convinto che si possano raggiungere molti più giovani se si utilizzano canali di comunicazione più vicini al loro mondo e al loro stile di vita. Dal mio punto di vista la musica è uno di questi canali.

 

  1. Cosa si può fare per coinvolgere più e meglio gli adulti?

Sicuramente un aspetto molto importante è quello della comunicazione. Gli adulti sono più restii a cambiare il loro modo di pensare e le loro abitudini, sono meno propensi all’innovazione. Come per i giovani, vale lo stesso discorso, anche per gli adulti; bisogna trovare i giusti mezzi di comunicazione per diffondere determinate tematiche. È proprio per questo che nella seconda edizione abbiamo pensato di estendere l’iniziativa creando altri contenuti oltre all’album.

 

  1. Che progetti avete per il futuro? UNITED avrà una evoluzione?

Quando ho lanciato United non mi aspettavo che il progetto raggiungesse tutti i traguardi che abbiamo realizzato nella scorsa edizione. Per l’edizione di quest’anno ci saranno tantissime novità, tra cui la realizzazione di alcuni video dedicati agli obiettivi sostenibili globali, l’implementazione di uno shop online per poter acquistare dei gadget relativi all’iniziativa e l’organizzazione di un evento fisico. È ancora presto per poter parlare dell’effettiva realizzazione di questi progetti, ma sono molto fiducioso, soprattutto perché quest’anno non sarò solo nell’organizzazione. Al mio fianco avrò infatti un team di giovanissimi pronti a sfidare se stessi per inseguire un obiettivo comune: aiutare chi si trova in situazioni di difficoltà.

(redazione)