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500 milioni di cannucce di plastica al giorno, un numero enorme, difficile anche da contare. Le cannucce di plastica sono tra le principali responsabili dell’inquinamento, così con l’approvazione della direttiva europea sulla plastica, entro il 2021 moltissimi prodotti verranno finalmente eliminati.

Lo hanno già fatto in tanti, dai proprietari di bar e ristoranti, ai privati: il plastic free è diventato quindi una priorità assoluta per la salvaguardia dell’ambiente, e il mercato si sta muovendo in questa direzione con soluzioni sempre più innovative. Si inserisce qui l’alternativa Canù, una cannuccia a base di mais e riso, senza OGM, completamente gluten free e dunque adatta ad essere usata anche da chi soffre di celiachia, ideata dalla Cooperativa CAMPO di Fossombrone, nelle Marche, attiva nel biologico da oltre 40 anni.

Se l’idea di immergere una cannuccia di pasta nel vostro drink preferito vi fa un po’ storcere il naso, sappiate che sarete smentiti: Canù è stata testata in laboratorio e i test effettuati hanno confermato che rimane intatta dopo un prolungato utilizzo, non si percepisce il sapore della pasta nel momento in cui si aspira la bibita e non viene alterato il sapore di ciò che si sta bevendo. Canù si può mordicchiare, mangiucchiare, masticare senza problemi.

“A darci l’idea è stato un ristoratore di Bristol. In una intervista alla Bbc spiegava di aver smesso di usare le cannucce di plastica. Era in cerca di una alternativa e gli sarebbe piaciuto trovarne di gluten free

Dato che l’azienda Campo da sempre produce pasta, ha pensato di realizzare una cannuccia proprio con le stesse materie prime.

“Di qui l’idea di usare una pasta forata, le zite, per farne cannucce. Il pastificio nostro partner di progetto ha trasformato una pasta corta in pasta lunga ed ecco Canù”

La cooperativa ha già in preparazione un catalogo di cannucce e ha iniziato a sperimentarle in alcuni locali. Tra l’altro queste cannucce si possono facilmente riciclare, riusandole ad esempio come mangime per animali e l’azienda stessa, sta studiando un sistema di raccolta, tipo quello degli oli esausti.

Canù non è solo una cannuccia, ma una piccola risposta al grido di allarme del mondo, un gesto concreto contro l’inquinamento da plastica monouso e le grida di aiuto dei nostri mari.

(redazione)